Sono delusi e amareggiati i viticoltori piemontesi che in queste settimane non riescono ad effettuare i lavori di riconversione e ristrutturazione vigneti a causa di ostacoli burocratici. Se da un lato potrebbe essere a una svolta il blocco degli applicativi informatici per la gestione del potenziale viticolo in Piemonte, dall’altro problemi anche qui di natura tecnica e procedurale rendono complicata la presentazione delle domande relative al bando OCM vino “Ristrutturazione e riconversione vigneti” entro il termine previsto del 29 febbraio prossimo.
Sul primo fronte, dopo la presa di posizione della Confagricoltura di Cuneo, che ha sottolineato come a causa del blocco informativo degli applicativi attualmente gli imprenditori non riescano ad effettuare i lavori di estirpo e reimpianto vigneti, mercoledì 10 febbraio si è svolto in Regione un tavolo tecnico per affrontare il problema. L’ente regionale ha garantito che entro fine febbraio la Giunta approverà la delibera con le disposizioni attuative della gestione del potenziale viticolo piemontese e nel frattempo sarà riaperto anche il sistema informatico per la gestione delle domande.
“Restiamo in attesa di vedere se effettivamente gli impegni presi saranno rispettati –dichiara Alessandro Bottallo, tecnico di Confagricoltura Cuneo -. A giorni, inoltre, sarà disponibile anche sul sistema nazionale l’applicativo per l’assegnazione ex-novo delle autorizzazioni, mentre per la conversione del diritto di reimpianto verrà utilizzato il sistema regionale”. In altre regioni, tuttavia, la questione è stata affrontata diversamente, con sistemi di autorizzazione provvisori e senza bloccare gli estirpi.
Sul secondo fronte, invece, la situazione è più allarmante. Alla base dei problemi c’è che a partire dal 2016 ARPEA, non essendo più riconosciuto come ente pagatore regionale per l’erogazione dei contributi OCM, ha stabilito che le domande per il bando “Ristrutturazione e riconversione vigneti” non possono più essere presentate tramite il rodato sistema informatico piemontese, bensì con il sistema nazionale. E qui insorgono le difficoltà. “Solo in Piemonte questo passaggio sta causando notevoli problematiche connesse al corretto trasferimento dei fascicoli aziendali piemontesi, non recepiti dal sistema nazionale – spiegano ancora i tecnici della Confagricoltura -. Se la situazione non cambierà, sarà impossibile presentare le domande e rispettare la scadenza prevista del 29 febbraio. Tutte le altre Regioni, invece, stanno regolarmente presentando domande; diventa quindi complicato anche richiedere un’ulteriore proroga dei termini, inizialmente già previsti e poi spostati a fine mese”.
“Una volta era la politica ad adattarsi alle esigenze dell’agricoltura, dettate dal clima, ora invece è sempre più vero il contrario, con le aziende che devono sottostare ai tempi assurdi alla burocrazia”, conclude Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo.