“Tenendo conto della portata della crisi che stiamo vivendo, lo scenario che si prospetta per Cuneo è improntato a un cauto ottimismo: la recessione sarà profonda, ma il sistema produttivo mostra una resilienza maggiore della media italiana. Forse la vera novità portata dal Covid è stata la presa di coscienza che nel mondo globale in cui viviamo oggi c’è posto per tutti, negozi di vicinato e piattaforme di commercio elettronico. Che le innovazioni sono utili agli uni e agli altri. Ora dobbiamo solo capire qual è il posto che possiamo occupare”. È il messaggio che il presidente di Confcommercio Imprese per l’Italia della provincia di Cuneo, Luca Chiapella, ha lanciato al termine dell’intervento che ha aperto oggi – venerdì 2 ottobre, ndr – la terza edizione della Convention di Sistema 2020, dal titolo “Duemila20 di Cambiamento. RInnovarsi in epoca Covid”. Svoltosi in presenza presso la Sala della “Crusà Neira” di Savigliano, l’appuntamento si è pregiato di interessanti spunti di riflessione, a tratti volutamente provocatori, lanciati anche da ospiti di fama internazionale, che hanno dibattuto sui macro temi posti al centro dell’evento: digitalizzazione delle imprese, e-commerce, necessità di preservare le attività sul territorio.
“Il tema della digitalizzazione delle imprese è nella nostra agenda di lavoro da tempo – ha aggiunto Luca Chiapella -. Non abbiamo dubbio che quella tecnologica sia la strada maestra per l’innovazione nel settore del commercio e dei servizi, anche se non è l’unica. Questa pandemia ci ha spiegato che quella tecnologica non è l’unico nome dell’innovazione e che non possiamo evitare di doverci comunque innovare, sempre. Non solo a causa del Covid”. Covid che ha lasciato i suoi effetti sul comparto commerciale. I dati economici del Rapporto Cuneo 2020 dicono che in provincia di Cuneo a livello settoriale il comparto che ha registrato la flessione maggiore a livello di trend è stato quello del commercio, che ha perso l’1,4%, mentre agricoltura, industria, costruzioni e turismo sono scese dell’1%. “Dall’analisi elaborata dal Centro Studi dell’organizzazione, dopo la riapertura delle attività commerciali, dei pubblici esercizi e della ristorazione, emerge un cauto ottimismo, pur nella consapevolezza che la ripresa sarà lenta e irta d’insidie. Dietro l’angolo si nasconde la paura di una recrudescenza autunnale – ha detto ancora Chiapella – ma il comportamento e la voglia di ricominciare delle imprese associate sono concrete”.
L’intervento del presidente provinciale ha dato il là al parterre de roi degli interventi. L’ing. Marco Landi, ex presidente Apple ha sottolineato come sia necessaria per le pmi italiane una vera trasformazione digitale per poter stare al passo con i big dell’economia mondiale che offrono servizi in rete. “Bisogna trasformare le proprie attività, essere vicini al cliente h24 permettendogli di avere facilmente accesso ai dati. Il commercio è cambiato: sempre di più ci saranno servizi offerti da piattaforme digitali. Le aziende devono avere un piano di marketing digitale e agenti virtuali per offrire servizi digitali”. Ha spezzato una lancia in favore di ciò che viene fatto in presenza fisica, anche il commercio, l’inventore del microchip ing. Federico Faggin che imbeccato sulle sfide che il commercio dovrà affrontare ha risposto sottolineando come sia sempre più necessario offrire prodotti unici per rispondere alle esigenze locali, senza però trascurare due doti tipiche dell’uomo, che sarà sempre un passo avanti rispetto all’intelligenza artificiale: intuizione e fantasia. “Il nostro destino – ha spiegato Faggin – non è essere macchine. L’imprenditore del futuro dovrà saper creare e rischiare ragionando di pancia, sfruttando l’intelligenza e facendo leva su cuore e fantasia, doti incontrollabili dagli algoritmi”. Le riflessioni dei due super ospiti sono state di spunto per la tavola rotonda finale che ha avuto per protagonisti Stefano Denicolai (docente ICT and Innovation Management e di Economia e Gestione delle imprese all’Università degli Studi di Pavia) e Michele Mezza (docente di Marketing e Nuovi Media all’Università degli Studi Federico II di Napoli), concordi nel sottolineare come uomo e tecnologia digitale debbano diventare sempre più complementari, non antagonisti, per ottimizzare le modalità di commerciare.