L’Italia è il secondo paese manifatturiero in Europa e vanta primati in diversi settori merceologici ma, rispetto ai concorrenti internazionali, si caratterizza per un tessuto produttivo di piccole e medie realtà imprenditoriali, una cronica sottocapitalizzazione e una prevalente dipendenza dal canale bancario. Crescente incertezza del contesto competitivo, innovazione continua, nuovi mercati e nuovi concorrenti richiedono sempre più un incremento del livello di capitalizzazione e una riduzione del rischio legato al mancato accesso a fonti di finanziamento di debito. Da qui l’urgenza per le imprese di diversificare e prendere in considerazione anche forme di finanziamento complementari al canale bancario. A partire da questi presupposti, in una gremita Sala Michele Ferrero in Confindustria Cuneo si è svolto, nel pomeriggio di giovedì 19 aprile, il secondo di tre incontri (l’ultimo si svolgerà il 16 maggio) sul tema “Finanza alternativa per la crescita delle Pmi – Cultura finanziaria e finanziamenti non bancari”. L’evento si è aperto con i saluti del presidente del Comitato Piccola Industria di Confindustria Cuneo, Alberto Biraghi.
La Legge di Bilancio 2017 ha introdotto i Piani Individuali di Risparmio (PIR), quella del 2018 il credito di imposta sul 50% dei costi sostenuti dalle PMI per la quotazione in Borsa. “Con le ultime due Leggi di Bilancio – dichiara Elena Boretto, responsabile Credito e Finanza di Confindustria Cuneo – il Governo ha favorito la canalizzazione della liquidità verso l’economia reale e reso più appetibile la quotazione in Borsa per dare alle aziende nuove opportunità in termini di visibilità, internazionalizzazione e crescita, anche attraverso operazioni straordinarie”.
Per preparare le imprese al mercato dei capitali e supportarle nei loro progetti di crescita, nel 2012, in collaborazione con le principali istituzioni e organizzazioni italiane, tra le quali Confindustria, Borsa Italiana ha creato il progetto Elite, un’innovativa piattaforma di servizi dedicati alle società ambiziose che desiderano confrontarsi con i migliori modelli e best practices internazionali e sfruttare le occasioni di business che derivano dall’essere a contatto con una comunità d’eccellenza. “Elite non significa necessariamente quotazione in Borsa, che resta un’opzione, non un vincolo – dichiara Fabio Brigante (Head of Mild & Small Caps Origination di Borsa Italiana) –. In Elite ci sono aziende più o meno grandi e di tradizione più o meno consolidata. Le dimensioni e l’anzianità non sono fattori determinanti. Elite aiuta le aziende a crescere in modo più strutturato ed a presentarsi e dialogare meglio con eventuali investitori istituzionali”. Opportunità, quella di Elite, che è stata recentemente colta da due importanti aziende cuneesi. Golosità dal 1885 srl della Famiglia Sebaste di Grinzane Cavour e il Gruppo Eurostampa della famiglia Cillario di Bene Vagienna hanno, infatti, fatto ingresso nella piattaforma lo scorso 11 aprile. Egle Sebaste (presidente dell’azienda dolciaria) e Bruno Brambati (direttore finanziario e consigliere dell’azienda leader nella stampa di etichette) hanno raccontato la loro esperienza e le motivazioni che hanno indotto le loro aziende ad intraprendere questo percorso virtuoso. Alessandra Bechi (Direttore Ufficio Tax & Legal e Affari Istituzionali Associazione Italiane Private Equity e Venture Capital e Private Debt) ha spiegato il funzionamento dei Fondi di Private Equity e di Private Debt. Hanno concluso i lavori gli interventi di alcuni operatori del settore che attraverso alcune case history hanno illustrato le soluzioni attualmente a disposizione delle alle aziende.