Origosat, azienda di Alba nata nel 2015 e operante nel settore della Cyber security della navigazione satellitare, sta mettendo a punto una nuova tecnologia che permette di contrastare il fenomeno dello “spoofing”, come per esempio l’hackeraggio dei più tradizionali dispositivi di navigazione. Nel dettaglio, Origosat sta sviluppando una soluzione che aumenta la resilienza dei dispositivi agli attacchi, tramite un apparato che permetterà soprattutto ad aziende o privati di proteggere i propri dispositivi di navigazione satellitare. Prossimamente, Origosat sperimenterà in laboratorio, ma anche “sul campo”, la propria tecnologia anti “spoofing” presso le aziende Merlo Group e Giletta-Bucher Municipal che la testeranno sui rispettivi mezzi.
La sperimentazione rientra nel progettoNavisp Gsta, un progetto di ricerca di cui l’azienda albese è capofila e che ha per partner importanti istituti come la Fondazione Links, nata per favorire la crescita tecnologica ed economica, aumentare la competitività dell’ecosistema e valorizzare la proprietà intellettuale e l’Inrim (Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica). La fase di test permetterà di studiare, migliorare e consolidare la tecnologia brevettata per arrivare ad una successiva industrializzazione e commercializzazione.
“Abbiamo già depositato due brevetti che riguardano tecnologie di cyber security in ambito satellitare. Tutto questo è stato possibile grazie al sostegno e alla collaborazione dell’Agenzia Spaziale Europea – dichiara Ibrahim Osmani, CEO e fondatore di Origosat -. In questa nuova fase del progetto Gsta saranno realizzate delle prove in laboratorio e in autunno altri test saranno direttamente eseguiti presso due aziende che hanno aderito alla fase di sperimentazione, importanti realtà industriali della provincia di Cuneo quali Merlo Group e Giletta Bucher Municipal.
Tecnicamente, la sperimentazione prevederà l’installazione di un ricevitore ibrido HGR – che ha mostrato un’altissima resilienza a tutti i tipi di spoofing a cui è stato sottomesso – su impianti fissi e su mezzi mobili, messi a disposizione dalle due imprese proprio per la sperimentazione. La possibilità di effettuare una campagna dimostrativa che metta in risalto le caratteristiche anti “spoofing” e anti “meaconing” (che impediscono cioè l’intercettazione e il reindirizzamento dei segnali di navigazione) di tale ricevitore evoluto è di estremo interesse per il progetto, sviluppato da Origosat sotto l’egida dell’Agenzia Spaziale Europea che partecipa attivamente alla revisione critica dei risultati ottenuti”.
L’esecuzione della sperimentazione vedrà una settimana di dimostrazioni sul campo nel corso del mese di settembre. L’apparato che verrà installato a bordo dei mezzi è dotato di due piccole antenne, una per il segnale ADS-B (segnali dell’aviazione civile) e un’altra per i segnali GNSS (segnali satellitari) ed è basato su un single board computer Raspberry.
“L’obiettivo finale – conclude Osmani – sarà quello di procedere alla miniaturizzazione e quindi all’industrializzazione del prodotto dopo aver individuato un partner tecnologico e commerciale nonché un’impresa che lo integri tra i suoi dispositivi, perché no le stesse Merlo o Giletta, dove verranno realizzati i test. Di non meno importanza la terza componente, e cioè i fondi per tale attività di sviluppo, che vanno ricercati nei fondi di investimento, tramite i contributi o cofinanziamenti dei programmi europei oppure dai fondi provenienti dalla stessa Agenzia Spaziale Europea”.