Venerdì 22 ottobre a Cuneo e sabato 23 ottobre ad Alba, Bra e Mondovì la Fondazione CRC accende le luci di “Cuneo Provincia Futura – La più grande mostra a cielo aperto”, dedicata alle sfide del futuro e composta da dieci videoinstallazioni luminose e sonore, uniche e originali, studiate dal regista e show designer Alessandro Marrazzo. Venerdì 22, dopo l’inaugurazione ufficiale dell’evento espositivo in piazzetta del Grano (via Roma, a lato del Municipio) alle ore 19, saranno accese in sequenza le installazioni del capoluogo provinciale: si inizierà dalle due di via Roma (ore 19.30 e 20) per passare poi in piazza Virginio (ore 20.30), al Complesso di Santa Croce (ore 21), in piazza Europa (ore 21.30) e in piazza Galimberti (ore 22). Sabato 23 alle ore 19 verranno accese anche le installazioni Mondovì (rione Piazza), alle 20.30 quella di Bra (piazza Caduti della Libertà) e alle 21.30 quelle di Alba (piazza Risorgimento e piazza Ferrero). Le proiezioni luminose saranno attive e fruibili liberamente dal giovedì alla domenica dalle ore 19 alle 22.30, nel periodo dal 23 ottobre al 21 novembre 2021. Per maggiori informazioni telefonare allo 0171/452711 o scrivere a info@fondazionecrc.it.
“Abbiamo iniziato a lavorare a Cuneo Provincia Futura in uno dei momenti più difficili degli ultimi anni: volevamo promuovere una manifestazione capace di far riflettere sui grandi cambiamenti in corso e, insieme, far rivivere alle persone l’emozione di partecipare a un evento dal vivo, pur con le necessarie attenzioni dettate dall’emergenza sanitaria” commenta Ezio Raviola, Vice Presidente della Fondazione CRC. “Con Cuneo Provincia Futura realizziamo non solo un evento, ma un vero e proprio progetto di valorizzazione territoriale, che per la prima volta porta a Cuneo, Alba, Bra e Mondovì una mostra a cielo aperto, in collaborazione con amministrazioni locali, enti e imprese del territorio che hanno creduto in questo progetto. I temi al centro delle 10 installazioni, le modalità e i luoghi scelti sono connessi alle attività della Fondazione e alle tre sfide individuate dal nostro Piano Pluriennale 2021-24 per i prossimi anni: +Sostenibilità, +Comunità, +Competenze”.
“Ho cominciato a pensare al progetto di Cuneo Provincia Futura nei giorni di inquietante irrealtà che hanno caratterizzato il 2020. Questo strano periodo ha fermato il tempo, ma ha anche fermato in un certo senso il futuro. Ripensare il futuro era il tema sul quale volevo coinvolgere il pubblico. Volevo rendere quelle facciate, quelle strade, quelle piazze protagoniste di una nuova vita: per questo la luce e tutte le tecnologie più all’avanguardia sono le protagoniste di questa mostra ed è così che ho realizzato le 10 installazioni come una grande orchestra, in cui gli strumenti musicali sono diventati luci, videoproiezioni, laser, scenografie, suoni” precisa il regista e show designer Alessandro Marrazzo, ideatore della mostra.
A Cuneo le videoinstallazioni di Cuneo Provincia Futura saranno sei. Sulla facciata di Palazzo Vitale, sede della Fondazione CRC in via Roma, verrà indagato il rapporto tra uomo, macchine e natura grazie a un cucciolo di robot, protagonista di videoproiezioni dinamiche in grado di muoversi liberamente nello spazio ed emblema di una presenza sempre più massiccia delle macchine nella nostra vita quotidiana. L’asse di via Roma, con un fulcro nella piazzetta del Grano, sarà trasformato in un fiume in piena per riflettere sulle conseguenze dello scioglimento dei ghiacciai e dell’innalzamento degli oceani con un set tridimensionale di 30 metri e un videomapping immersivo a 360°. In piazza Virginio si ragionerà sulla conquista dell’immortalità, sogno ricorrente del genere umano incarnato da ologrammi tridimensionali sospesi nel vuoto tra luci al neon e specchi d’acqua vera. Nel cortile del Complesso di Santa Croce, una porzione di foresta pluviale ricreata in un caleidoscopico cubo porterà a ragionare sulla deforestazione raccontando il suo ciclo vitale inserito in una scenografia luminosa creata da ledwall, videoproiezioni e luci architetturali. In piazza Galimberti un monumentale laser mapping che si sviluppa su 3.000 metri quadrati di superficie, le architetture dell’intera piazza, affronterà il tema dell’intelligenza artificiale e della quarta rivoluzione industriale, il processo che porterà alla produzione industriale del tutto automatizzata e interconnessa. In piazza Europa le videoproiezioni, realizzate con una tecnica dinamica pressoché sconosciuta in Italia, saranno dedicate alla natura e alle specie in via di estinzione: sulle fronde degli alberi, cedri dell’Atlante, verranno proiettate immagini di animali alternate alla parola ‘aiuto’ tradotta nelle venti lingue più diffuse al mondo.
Nello Spazio Innov@zione della Fondazione CRC (via Roma 17), aperto dalle 17 alle 22.30 dal giovedì alla domenica, sarà inoltre allestito un percorso introduttivo e riepilogativo dell’esposizione. Gli ambienti ospiteranno dieci parallelepipedi luminescenti che rappresentano, ciascuno in un colore diverso, le dieci installazioni luminose che compongono la mostra a cielo aperto. I solidi, ciascuno con il proprio volume e con grafiche testuali che descrivono nel dettaglio i vari aspetti del progetto, evocano le differenti location fisiche che ospitano le installazioni: pensati come elementi a sé stanti, se avvicinati tra loro si trasformano in una ideale e stilizzata visione notturna di una città del futuro. Un grande videowall sullo sfondo completa l’effetto emozionale.
Ad Alba le videoinstallazioni di Cuneo Provincia Futura saranno due. In piazza Risorgimento il tema è quello delle arti, prerogativa della creatività umana la cui esclusività è messa in dubbio dallo sviluppo dell’intelligenza artificiale: la Cattedrale di San Lorenzo farà da supporto a gigantesche videoproiezioni che mettono a confronto l’arte prodotta nei secoli dall’uomo e la nuova arte generata dalle macchine. In piazza Ferrero verrà proposta una riflessione sul futuro con un’installazione monumentale nella quale un bambino guarda la parola Futuro scritta di luce, cercando senza successo di toccarla.
A Bra la videoinstallazione di Cuneo Provincia Futura sarà collocata sulla facciata di Palazzo Garrone, in piazza Caduti della Libertà, e sarà dedicata al tema delle conquiste spaziali, da Galileo a Marte. Un grande videomapping realizzato con materiale video, grafico, fotografico e con le più moderne tecniche di modellazione 3D rievocherà la storia della conquista dello spazio.
A Mondovì la videoinstallazione di Cuneo Provincia Futura sarà collocata sulle pareti della Torre Civica del Belvedere, nel rione Piazza, e sarà dedicata al tema del tempo, sviluppato con un’illusoria videoproiezione 3D per indagarne segreti e meccanismi, un racconto visivo sul rapporto che da sempre l’uomo ha avuto con la sua misurazione e la sua percezione del tempo.
LE DIECI INSTALLAZIONI DESCRITTE DA ALESSANDRO MARRAZZO
Il rapporto tra Uomo, Macchina e Natura (Palazzo Vitale, Cuneo)
Generazione robotica. Diamo un corpo all’intelligenza artificiale e vedremo nascere un robot
(Intervento su architetture – videoproiettori 21k – diffusori audio – tecnologia mirror head)
Ad accompagnarci nel tema del rapporto futuro tra uomo, macchine e natura, sarà Bot, un “cucciolo” di robot.
Palazzo Vitale e le architetture circostanti prenderanno vita grazie a videoproiezioni dinamiche in grado di muoversi, spostarsi, arrampicarsi e inseguirsi tra i palazzi.
L’installazione che coinvolge Palazzo Vitale e gli edifici circostanti ha per protagonista un piccolo robot, più esattamente un cucciolo robotico, figura utile per riflettere sulla presenza sempre più massiccia dei robot nella nostra vita quotidiana.
Volevo che fosse un robot cucciolo per analogia con i cuccioli viventi che hanno il mondo da scoprire senza troppe sovrastrutture e lo prendono per quello che è – spiega Alessandro Marrazzo – Cosa succerebbe se crescessero insieme fin dalla nascita cuccioli di animali, di robot e di uomini? Sarebbe possibile una convivenza così, tra naturale e artificiale?
L’installazione è caratterizzata dall’utilizzo di un braccio robotico programmabile gestito da un software dedicato che permette alle proiezioni di muoversi liberamente nello spazio urbano, svincolandosi dall’effettiva dimensione di proiezione dei videoproiettori. Le immagini si possono spostare all’interno del palazzo, ma anche spostarsi su quelli di fianco, o quelli ancora più lontani, girare intorno, scendere sul manto stradale o raggiungere l’alta vetta della Torre Civica. Tecnologia di ultima generazione è la più innovativa nel settore delle grandi videoproiezioni sarà utilizzata per la prima volta in Italia per un’installazione di queste proporzioni.
Il lavoro è stato completamente generato in CG con il software di modellazione ed animazione 3d Maya, il più utilizzato nell’industria cinematografica di tutto il mondo.
Palazzo Vitale è tra i più importanti esempi di architettura nobiliare del Settecento cuneese.
L’attuale palazzo è frutto della fusione di più unità edilizie di impianto medievale appartenenti a diverse famiglie nobili. Grazie a vari interventi a cavallo tra Seicento e Settecento, la famiglia Vitale, a cui il palazzo deve il nome, riqualifica la struttura creando una dimora sontuosa, come dimostra l’imponente scalone d’onore.
Sede prima della Cassa di Risparmio di Cuneo e ora della Fondazione CRC, sono ancora visibili su alcuni capitelli le testimonianze araldiche del suo passato nobiliare.
Lo scioglimento dei ghiacciai e l’innalzamento degli oceani (Via Roma, Cuneo)
Un futuro sommerso. L’animale che distrugge il suo habitat è destinato ad estinguersi
(Intervento su architetture – sculture donna con bambino e auto sommerse in resina – Torri layher – videoproiettori 21k – diffusori audio quadrifonici – paranchi a motore – putrelle in ferro – luci architetturali – proiezioni gobos – proiettori intelligenti – trusses in alluminio)
Via Roma sarà invasa da un fiume in piena, una gigantesca videoproiezione per un set tridimensionale di 30 metri, un videomapping immersivo a 360° coinvolgerà sculture e scenografie a dimensioni reali per vivere emozionalmente il problema dello scioglimento dei ghiacciai e dell’innalzamento degli oceani. Città come Venezia, Amsterdam, San Pietroburgo, Los Angeles, San Francisco, New Orleans, Shanghai, Edimburgo, New York, Londra, Taipei rischiano di essere sommerse per sempre.
Piazzetta del grano in via Roma a Cuneo è concepita come un set in tre dimensioni dove il pubblico può entrare e immergersi nelle videoproiezioni a 360°: proiezioni intorno, sulle facciate degli edifici, poi sul manto stradale e ancora sugli elementi scenografici realizzati a dimensioni reali che riproducono porzioni di automobili e una madre con bambino in braccio.
L’installazione è una delle più complesse mai realizzate con la tecnica del videomapping. Sono state utilizzate tecniche assai complesse che vedono coinvolte superfici piane e tridimensionali come, ad esempio, le automobili che sono state videommappate completamente su tutti i lati.
Videoproiezioni generate da 11 videoproiettori ad alta potenza che lavorano contemporaneamente su tutte le superfici mescolando piani 2d ed elementi 3d senza soluzione di continuità visiva. Un articolato lavoro di compositing realizzato in una prima fase preparatoria attraverso software di modellazione e simulazione e una seconda fase fisica in location di pazienti tarature delle macchine di proiezione. A completare l’effetto di totale immersività un elaborato sound design avvolgente realizzato in quadrifonia. Il racconto visivo pone l’accento sull’emergenza provocata dallo scioglimento dei ghiacciai e sulle sue disastrose conseguenze ambientali, e si sviluppa su un piano narrativo evocativo di suggestioni legate a uno storytelling di ambienti da vivere dall’interno. Il nostro pianeta eden ha visto il susseguirsi di ere che ne hanno sconvolto più volte il suo stato cambiando profondamente e per sempre il suo essere, glaciazioni e grandi estinzioni hanno traghettato la Terra verso nuovi mondi: oggi siamo in uno di quei momenti di non ritorno?
La scena climax è la videoproiezione immersiva di un grande fiume in piena, le auto sono ormai in corto circuito vuote e abbandonate, quasi completamente sommerse dalla piena. Al centro una statua di una donna anche lei sommersa per metà che tiene avvinghiato il suo bambino per portarlo in salvo, ha lo sguardo di chi non ha paura per sé ma vuole che il figlio abbia un futuro.
Nel finale uno speranzoso nuovo eden.
Via Roma è fin dal XIII secolo l’arteria principale di Cuneo. L’antica Contrada Maestra ha da sempre una vocazione commerciale, in passato botteghe e laboratori occupavano il piano terra dei palazzi che si affacciano lungo la strada, caratteristica che la contraddistingue ancora oggi. Passeggiando sotto i suoi ampi portici, possiamo ammirare il tessuto urbano medievale, i palazzi nobiliari, le facciate affrescate e vari interventi architettonici più recenti.
La conquista dell’immortalità (Piazza Virginio, Cuneo)
Vivere per sempre. La vita è l’infanzia della nostra immortalità
(Intervento su spazio urbano – videoproiettori 21k – diffusori audio – legno – metallo – pvc graficato – acqua – luci architetturali – strip led – motori avvolgitori – cavo d’acciaio)
In Piazza Virginio a Cuneo si parlerà del sogno atavico dell’uomo di conquistare l’immortalità. Oggi la scienza con le sue scoperte sembra poter rendere possibile l’antica e fantascientifica ambizione umana di vivere per sempre, come se la morte fosse solo un problema tecnico risolvibile.
Alle atmosfere tanto care al Ridley Scott di Blade Runner è affidato il compito di ospitare il racconto dell’immortalità: in uno scenografico set futuristico tra luci al neon e specchi d’acqua vera appariranno ologrammi tridimensionali sospesi nel vuoto, luminose evanescenti apparizioni dal futuro del corpo e della mente umana. Il tema dell’immortalità si sviluppa dalle recenti scoperte d’ingegneria genetica, biotecnologie e dei cyborg, fino alla virtualizzazione della coscienza umana.
Ho scelto la tecnica dell’ologramma perché volevo che il mezzo fosse immateriale tanto quanto l’argomento e perché rappresenta anche una ricerca che vedrà la sua effettiva realizzazione solo in futuro. Se si completassero nello stesso futuro? Se la sopravvivenza della nostra specie fosse poi affidata alla tecnologia olografica.
Per la realizzazione del sistema olografico Alessandro Marrazzo ha lavorato con i migliori specialisti del settore, che dal Regno Unito hanno collaborato per tutte le migliori installazioni olografiche del mondo, dall’Eurosong a Lady Gaga, da Beyonce a Eric Prydz.
Collocata alle spalle del bellissimo complesso monumentale della Chiesa di San Francesco e del Museo Civico, Piazza Virginio fino al 1894 era occupata da case medievali e da nobili palazzi porticati.
Tracce del suo passato medievale sono ancora visibili in alcuni angoli della piazza. L’area, chiamata in passato Piazza delle Uve, era nota per ospitare il mercato cittadino di frutta e verdura. Oggi è intitolata a Gian Vincenzo Virginio, avvocato e agronomo cuneese.
La deforestazione (Complesso di Santa Croce, Cuneo)
La minaccia dell’antropocene. Le foreste a precedere le civiltà, i deserti a seguirle
(Intervento su spazio urbano – videoproiettori 21k – diffusori audio – legno – metallo – lamiere corten – specchio – vetro stratificato – luci architetturali – elementi naturali – ledwall)
Nel cortile del complesso di Santa Croce un’installazione site-specific ci parla di deforestazione. Una porzione di foresta pluviale ricreata in un caleidoscopico cubo racconta il suo ciclo vitale inserito in una suggestiva scenografia luminosa creata da ledwall, videoproiezioni e luci architetturali.
Camminando all’interno del Cortile della Chiesa di Santa Croce si ha l’impressione di muoversi all’interno di un grande cubo, uno spazio dove le pareti sembrano tutte uguali e tutte con le stesse dimensioni e, se si aggiungono alle pareti anche il pavimento e la porzione di cielo quadrato perfettamente delineato dalla sommità delle pareti, la sensazione aumenta enormemente.
Il cubo è il solo tra i solidi platonici che, con sue repliche, è in grado di riempire lo spazio con regolarità, cioè di fornire una tassellazione dello spazio, di conseguenza un cubo riempito di cubi riempiti di cubi generano un’armonia perfetta all’infinito.
La tassellatura all’interno del cubo cortile di Santa Croce non avrebbe permesso più di potervi accedere, così si è fatta largo l’idea di costruire un cubo all’interno del cubo architettonico esistente, un grande ipercubo quadridimensionale – un ipercubo quadridimensionale si ottiene traslando perpendicolarmente a se stesso un cubo -dove il riempimento all’infinito è generato dai riflessi interni delle pareti trasparenti.
Guardando l’interno del cubo, da qualsiasi punto di vista, si vede una interminabile prospettiva e ciò contrasta fortemente con i suoi limiti fisici esterni, creando un effetto straniante di alterazione della percezione, come un concetto filosofico che prende una forma fisica.
All’interno del cubo è ricreata una scenografia che riproduce un “tassello” di foresta pluviale che lancia il monito di essere ormai solo un piccolo tassello a causa della deforestazione e che la dimensione infinita è affidata solo ad un effetto ottico, vediamo una grande foresta che in realtà non esiste e se ci muoviamo intorno ad essa all’interno del cubo è sempre infinita mentre l’esterno ci ricorda che è solo una piccola porzione.
L’introduzione di alcuni moduli di ledwall su due facce dell’ipercubo rendono l’ambientazione e il racconto legato all’emergenza deforestazione, realistico magico e onirico allo stesso tempo.
Sulle pareti di fondo del cortile come un grande fondale digitale altre videoproiezioni in sincronia con il ledwall, con la colonna sonora e con le luci architetturali completano la narrazione e immergono totalmente lo spettatore nell’atmosfera.
La Confraternita di Santa Croce si insedia nei pressi del convento dei Francescani partire dal Cinquecento e vi costruisce l’oratorio e l’ospedale, rimasto attivo fino agli anni Sessanta.
All’inizio del Settecento la chiesa viene completamente rinnovata e trasformata in un bellissimo esempio di barocco cuneese. Collocato trasversalmente rispetto all’isolato e con un andamento concavo, il corpo dell’edificio crea un piccolo sagrato, molto suggestivo per chi arriva dalle strette vie del centro storico.
L’intelligenza artificiale (Piazza Galimberti, Cuneo)
La quarta rivoluzione industriale. In principio era l’elettricità ora è coscienza
(Intervento su architetture e spazio urbano – Torri layher – diffusori audio – laser grafici ad alta potenza)
In Piazza Galimberti è protagonista l’intelligenza artificiale e il suo racconto è affidato a un monumentale laser mapping. La più moderna delle tecnologie della luce corre sulle imponenti architetture dell’intera piazza: 3000 mq di superficie illuminano il futuro. La notte si accende di energia e i suoi flussi come sinapsi digitali diventano spettacolo.
Il presente è vostro; il futuro, per il quale sto realmente lavorando, è mio. (Nikola Tesla)
Le rivoluzioni industriali del mondo occidentale fino ad oggi sono state tre: la prima nel 1784 con la nascita della macchina a vapore e la meccanizzazione della produzione; la seconda nel 1870, con il via alla produzione di massa attraverso l’uso sempre più diffuso dell’elettricità, l’avvento del motore a scoppio e l’aumento dell’utilizzo del petrolio come nuova fonte energetica; la terza nel 1970 con la nascita dell’informatica, dalla quale è scaturita l’era digitale. La quarta rivoluzione industriale, ovvero il processo che porterà alla produzione industriale del tutto automatizzata e interconnessa, è attualmente in fase d’incubazione.
Ho scelto piazza Galimberti per l’installazione legata all’intelligenza artificiale per la sua sterminata dimensione, poiché, spiega Alessandro Marrazzo, suggerisce immediatamente il gigantismo del tutto. La scelta di utilizzare la tecnologia del laser è dovuta alla capacità della luce di disegnare, di muoversi, di essere veloce, di mostrarsi materica ed effimera allo stesso tempo, ed è da sempre quella più legata all’immaginario del futuro.
Il racconto comincia con l’uomo che inventò il futuro, Nikola Tesla, le sue invenzioni sono diventate parte integrante del nostro presente, per proseguire poi con big data, droni, Intelligenza Artificiale, Internet of Things, etc. 3000 metri quadrati di superficie per uno spettacolo di laser mapping tra i più grandi mai realizzati.
Punto di incontro tra il centro storico medievale e la città ottocentesca, Piazza Galimberti è chiamata anche il “Salotto di Cuneo”. È stata edificata intorno alla metà dell’Ottocento dopo l’abbattimento delle vecchie mura. Da un lato i palazzi neoclassici, dall’altro l’arco alpino con il massiccio dell’Argentera. La piazza è oggi intitolata a Tancredi “Duccio” Galimberti, eroe della Resistenza italiana.
La natura e le specie in via d’estinzione (Piazza Europa, Cuneo)
Requiem per il pianeta. Quando una specie si estingue è per sempre
(Intervento su paesaggio – Torre layher – videoproiettori 21k – diffusori audio)
Sulle folte chiome degli alti cedri dell’Atlante, che circondano la cementizia piazza Europa, prenderanno vita evanescenti, diafane, incorporee presenze di animali. Le specie a rischio d’estinzione si rivolgeranno a noi con la loro preghiera d’aiuto. Ascoltiamo le loro voci prima che sia troppo tardi e svaniscano per sempre.
Concepita come un’operazione di land art all’interno della città, Piazza Europa è un centro nevralgico di Cuneo, un crocevia tra i più trafficati della città, caratterizzato da alti e moderni edifici che ne disegnano e delimitano lo spazio e la forma. Al centro di questi imponenti confini costruiti dall’uomo emerge un’isola di natura: una serie di maestosi cedri argentati, alberi ad alto fusto così chiamati per la particolare sfumatura delle loro foglie. Queste grandi piante si stagliano al centro della piazza in forte contrasto con il contesto che le circonda, emergono importanti come a rivendicare la vita in mezzo al cemento, perfetta metafora per affidare a loro il bisogno della natura di essere ascoltata.
Con una tecnica di videoproiezioni dinamiche – in Italia pressoché sconosciuta – sulle fronde, le principali specie di animali in estinzione prendono vita in una poetica effimera richiesta d’aiuto all’umanità alternate alla parola “aiuto” tradotta nelle 20 lingue più diffuse nel mondo.
I rumori del traffico e le luci della città lasciano il posto alle voci degli animali orchestrate prima da soliste poi in un grande toccante coro finale. Piazza Europa è alle porte del centro cittadino, compresa tra la stazione ferroviaria e Piazza Galimberti. Realizzata negli anni 1968 – 1970 su progetto di F. Toselli, con la sua area verde e la grande fontana centrale è la seconda piazza della città per dimensioni.
Le Arti (Piazza Risorgimento, Alba)
ARTeFICIALE. Gli algoritmi al servizio dell’uomo per riscrivere i canoni della bellezza
(Intervento su paesaggio e architettura – Torre layher – videoproiettori 21k – diffusori audio – luci architetturali – proiezioni gobos – luci teste mobili)
In Piazza Risorgimento ad Alba abbiamo il tema delle Muse: le Arti. Le Arti sono da sempre una preziosa prerogativa della creatività umana. Da Leonardo Da Vinci a Mozart, si è sempre pensato che l’arte fosse patrimonio esclusivo dell’uomo, ciò che lo differenzia da tutte le altre specie viventi, ma sarà ancora così in futuro? L’intelligenza artificiale sembra contraddire questa teoria… La grande Cattedrale di San Lorenzo fa da supporto, come fosse la tela di un pittore, ai colori delle gigantesche videoproiezioni che metteranno a confronto l’arte prodotta nei secoli dall’uomo e la nuova arte generata dalle macchine. Intorno, la piazza si veste di luci e suoni in un’installazione immersiva di grande potenza emozionale.
La grande Cattedrale di San Lorenzo diventa l’immensa tela di un artista, su cui i colori delle gigantesche videoproiezioni mettono a confronto l’arte prodotta nei secoli dall’uomo e la nuova arte generata dalle macchine. Le Muse danzano per noi insieme alle architetture neogotiche e illuminano il futuro di tecnologie ispirate da noti capolavori, icone della creatività umana. Intorno, la piazza si veste di luci e suoni in un’installazione immersiva di grande potenza emozionale.
L’installazione indaga sul delicato rapporto tra arte e intelligenza artificiale.
L’arte può generare opere d’arte? Può una macchina diventare artista? O l’arte è una prerogativa del solo pensiero umano? Il processo generativo di un sistema d’intelligenza artificiale può essere qualificato come originale? Come valutare le opere d’arte così ottenute e in base a quali criteri estetici? Può o potrà il machine learning imparare a produrre arte?
La grande Cattedrale che domina piazza Risorgimento è testimonianza della manifattura e del genio dell’uomo, capace di sopravvivere nei secoli con tutto il suo patrimonio artistico, scenografia ideale per accogliere su di sé il visionario lavoro prodotto dalle videoproiezioni 3d, che alimenta il dibattito tra arte e intelligenza artificiale accostando grandi opere di Van Gogh, Escher, Okusai, Magritte e altri grandi Maestri al mondo artistico generato dalle macchine e dagli algoritmi.
Piazza Risorgimento è il cuore del centro storico di Alba. Le antiche strutture medievali che caratterizzavano gli edifici e l’assetto viario della piazza vengono demolite e riprogettate a metà Ottocento, quando la Cattedrale e tutta l’area circostante sono oggetto di ampliamento e rinnovamento urbanistico. L’imponente facciata della Cattedrale di San Lorenzo domina la Piazza. L’attuale aspetto della cattedrale si deve alla ristrutturazione neogotica ottocentesca, occasione che vede la nascita del rosone centrale sopra i tre portali di epoca romanica.
Verso un futuro infinito (Piazza Ferrero, Alba)
Io sarò. Il futuro ci dirà se siamo stati dei buoni antenati
(Installazione monumentale – scultura in resina – lamiera corten – neon – luci teste mobili – specchio – vetro stratificato – ferro – strip led – lamiera bugnata – plexiglas – vetro ottico)
Un bambino tende la mano verso il suo “Futuro”, una scritta che si riflette all’infinito, vicina ed inafferrabile come il domani. Un sogno illumina il cielo di Alba, due colonne luminose solcano la notte. Protetto da una caleidoscopica teca trasparente, il futuro si specchia negli occhi del Bimbo.
Io sarò è un’installazione monumentale che vede protagonista un bambino che guarda una parola di luce, la parola Futuro. Il piccolo tende la mano per toccarla come a provare ad impadronirsene, ma una spessa lastra di vetro impedisce il contatto.
La parola Futuro si rispecchia all’infinito all’interno della grande teca di cristallo per evocarne l’immensità; intorno, due lunghi fasci di luce si innalzano come colonne senza fine nel buio del cielo notturno di Alba a simboleggiare l’infinito anche fuori dall’opera.
Un’opera simbolica sulla crescita e l’inafferrabilità del tempo che sarà.
Progettata intorno alla metà dell’Ottocento come Piazza Savona, Piazza Ferrero è stata edificata dall’architetto albese Giorgio Busca. Trasformata in isola pedonale nel 2008 con aiuole, sedute e una nuova pavimentazione, Piazza Ferrero rappresenta il punto dipartenza della principale arteria cittadina che attraversa la parte vecchia di Alba. Dal 2015 la piazza è intitolata a Michele Ferrero.
Verso Marte: da Galileo alle nuove conquiste spaziali (Palazzo Garrone, Bra)
Un mondo nuovo. La scala per Marte poggia sulla Luna
(Intervento su architettura – Torre layher – videoproiettori 21k – diffusori audio – luci – proiezioni gobos)
A inizio secolo uno strumento ottico chiamato “Mondo Nuovo” intratteneva le piazze regalando magiche visioni. Oggi a Bra un grande videomapping coinvolge l’intera facciata di Palazzo Garrone e dona ai nostri occhi la storia di un Nuovo Mondo.
Da Galileo al rover Perseverance: l’attrazione per il pianeta Rosso non si è mai affievolita. Dopo più di cinque secoli di osservazione, grazie all’aiuto di tecnologie moderne e sempre più efficienti, l’umanità sta per realizzare il passo più importante della sua esistenza. La sopravvivenza della specie umana potrebbe dipendere dalla colonizzazione di Marte.
Un grande affresco evocativo sulla conquista dello spazio, con la storia delle imprese più importanti realizzate fino a ora e quelle ancora aperte, prima fra tutte la sfida di trasferire la vita dell’uomo su altri pianeti. Tra queste, il programma Artemis, un programma di volo spaziale con equipaggio portato avanti principalmente dalla NASA, da aziende di voli spaziali commerciali statunitensi e da partner internazionali come l’ESA, la JAXA e la Canadian Space Agency (CSA) con l’obiettivo di far sbarcare entro il 2024 “la prima donna e il prossimo uomo” sulla Luna, in particolare nella regione del polo sud lunare. La NASA vede Artemis come il prossimo passo verso l’obiettivo a lungo termine di stabilire una presenza autosufficiente sulla Luna, gettare le basi per le società private per costruire un’economia lunare e infine mandare gli umani su Marte.
Realizzato con materiale video, grafico, fotografico e con le più moderne tecniche di modellazione 3d. Di fondazione medievale, Palazzo Garrone ha subito nei secoli importanti interventi di ristrutturazione stilistica, tra questi quelli commissionati dalla famiglia Albrione all’architetto Bernardo Antonio Vittone. Nell’aprile del 1796 l’edificio ospitò il generale francese Massena, durante l’occupazione della zona da parte delle truppe napoleoniche. Dopo vari passaggi è stato acquisito nell’Ottocento dalla famiglia Garrone – da cui il palazzo prende il nome – prima di diventare proprietà del Comune di Bra. Ha ospitato nei decenni una caserma, una scuola e vari uffici comunali.
Il colonnato neodorico che caratterizza la facciata sulla piazza è stato aggiunto nel 1900.
Il tempo (Torre Civica del Belvedere, Mondovì)
Un futuro lungo 10.000 anni. Se un orologio può andare avanti per dieci millenni assicuriamoci che lo faccia anche la nostra civiltà
(Intervento su paesaggio e architettura – Torre layher – videoproiettori 21k – diffusori audio – luci architetturali – proiezioni gobos – luci teste mobili)
Il belvedere di Mondovì e la sua Torre Civica rappresentano lo scenario ideale per parlare di tempo. In un’atmosfera carica di suggestioni oniriche, l’architettura della Torre sarà protagonista del racconto visivo sul rapporto che da sempre l’uomo ha avuto con il tempo, la sua misurazione e la sua percezione. Un’illusoria videoproiezione 3d per scavare nei segreti del tempo e dei suoi meccanismi. Suoni unici e irripetibili, luci e colori si trasformano in parole sussurrate dal futuro. Il belvedere di Mondovì è attualmente sede del museo “Parco del Tempo”.
La città conosciuta anche come la “città del tempo” per l’enorme quantità di meridiane che la connotano (linee di meridiana, meridiana con linee europee, linea diurna equinoziale, stilo polare o mancante; con uno o più quadranti, con ore astronomiche, ore italiche comuni o ad ore temporarie) e per la grande tradizione orologiaia.
I rintocchi «made in Mondovì» risuonano in tutto il mondo. Tra le varie realizzazioni si ricordano: la campana creata per una scena di Master and Commander, colossal con Russel Crowe del 2003; o quella che rintocca, a tutti gli anniversari dell’11 settembre, nel Dipartimento dei vigili del fuoco di Millburn, per ricordare i colleghi morti eroicamente nei soccorsi alle Torri Gemelle.
Il territorio offre lo spunto perfetto per parlare di tempo, presente e futuro, della sua misurazione e del suo fluire. L’antica torre con il suo passato, che fu presente ora diventa protagonista del futuro si veste di luce per diventare futuristica macchina del tempo dai rintocchi digitali, alta antenna sul paesaggio a perdita d’occhio per provare a comunicare con altre civiltà. Il pensiero dell’installazione è generato dalla tradizione storica della città e dalla notizia dell’orologio dei 10000 anni.
«Voglio costruire un orologio che fa tic una volta l’anno. Il braccio dei secoli avanza una volta ogni cento anni, il cucù viene fuori ogni mille anni. Voglio che il cucù venga fuori ogni millennio per 10.000 anni. Se mi sbrigo dovrei farcela a finire l’orologio in tempo per far uscire il cucù la prima volta.» (W. Daniel Hillis)
L’Orologio Long Now, traducibile in italiano con “Orologio del lungo presente” e detto anche Orologio dei 10.000 anni, è un orologio meccanico progettato per segnare il tempo per i prossimi 10.000 anni. È stato realizzato dalla Long Now Foundation. Il progetto è stato concepito da Danny Hillis nel 1986 ed il prototipo ha iniziato a funzionare il 31 dicembre 1999, giusto in tempo per il capodanno del 2000. A mezzanotte l’indicatore della data è passato da 01999 a 02000, e la campana ha rintoccato due volte per annunciare il termine del secondo millennio. Il prototipo alto circa due metri è ora esposto allo Science Museum di Londra.
Simbolo della Città, la Torre Civica del Belvedere si trova sulla sommità della collina del rione di Piazza, la parte alta di Mondovì. Edificata nel XIV secolo, era in origine il campanile dell’antica chiesa di Sant’Andrea abbattuta nel 1802. Alta trenta metri domina l’abitato offrendo un panorama spettacolare sulla Langa, la pianura e le Alpi. Nel 1762 Giovanni Battista Beccaria la utilizzò come punto trigonometrico per la determinazione dell’arco meridiano passante per il Piemonte.
Il giardino circostante è attualmente sede del museo “Parco del Tempo”.
Spazio Innov@zione (Via Roma 17, Cuneo)
Allo Spazio Innov@zione è affidato il compito di illustrare, raccontare e presentare al pubblico la grande mostra evento Cuneo Provincia Futura.
Al suo interno, Spazio Innov@zione è stato concepito come un’installazione luminosa, richiamando la stessa scelta stilistica e di linguaggio dell’intero progetto. Qui è stato ideato uno spazio di grande atmosfera dal quale emergono dieci elementi luminosi, ciascuno di un colore diverso.
Questi dieci parallelepipedi luminescenti rappresentano ciascuno le dieci installazioni luminose e sonore che compongono la mostra a cielo aperto Cuneo Provincia Futura. Concepito come volumi di diverse dimensioni, questi solidi evocano le differenti location fisiche che ospitano le installazioni. Pensati ognuno come un’isola a sé, indipendente e con la propria specificità, una volta accostati tra loro fanno immaginare un insieme di palazzi, un agglomerato urbano visto dall’alto, una notturna città stilizzata del futuro.
Sulla sommità di questa metropoli, grafiche testuali descrivono nel dettaglio il progetto. Un grande videowall sullo sfondo completa l’effetto emozionale. Lo Spazio Innov@zione si trova in via Roma 17, al piano terra della sede della Fondazione CRC, nello storico Palazzo Vitale. Le vecchie sale hanno lasciato il posto alla prima galleria virtuale immersiva e interattiva, un’area espositiva multimediale capace di ospitare mostre ed esposizioni d’arte ma non solo.
Immagini, parole e la tecnologia innovativa Lighting Touch, brevettata da Alessandro Marrazzo, si fondono in un unico luogo offrendo al visitatore un’esperienza di straordinario impatto visivo ed emotivo.Un nuovo spazio espositivo nel centro storico della città di Cuneo. Aperto nel 2017 in occasione dei festeggiamenti per i 25 anni di attività, Spazio Innov@zione rappresenta un omaggio della Fondazione CRC alla comunità cuneese.