“La zootecnia italiana, sempre più performante e attenta al benessere animale, rappresenta uno dei capisaldi dell’agroalimentare e dell’economia italiana. Lo stesso si può dire per il ruolo della zootecnia cuneese. Il latte fresco è alimento di vita, i nostri sistemi produttivi sono all’avanguardia e in grado di raggiungere standard elevatissimi, fornendo un prodotto sano, sicuro e di alta qualità. Attenzione però ai nuovi vincoli europei previsti dalla strategia From Farm to Fork che rischiano di avere contraccolpi notevoli sul settore e sull’agricoltura in generale”. Così Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo, in occasione della Giornata Mondiale del Latte che si celebra martedì 1° giugno.
Il comparto vale circa 16,5 miliardi di euro di fatturato a livello nazionale e incide per l’11,5% sul totale del fatturato industriale dell’agroalimentare. La provincia di Cuneo, con 751 imprese e 57.532 capi, fa la parte del leone a livello regionale. Nel 2020 in Piemonte sono state prodotte 1.148.000 tonnellate di latte (+4,6% sul 2019). Sale di un +5% la produzione nel Cuneese, frutto delle 636.975 tonnellate di prodotto immesso lo scorso anno sul mercato, rispetto alle 606.012 tonnellate del 2019.
“Il settore, tuttavia, sta attraversando una difficile fase congiunturale determinata dall’aumento del costo delle materie prime destinate all’alimentazione del bestiame – afferma Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura -. Abbiamo già proposto interventi urgenti a supporto della liquidità delle imprese, ma serve anche il varo di un piano per aumentare la produzione interna di cereali e proteine vegetali”.
La produzione italiana di latte nel 2020 è stata di circa 12,6 milioni di tonnellate, con un aumento di 4,5% rispetto all’anno precedente, coprendo l’autoapprovvigionamento per circa il 90% del fabbisogno nazionale. Circa l’80% della produzione di latte vaccino in Italia è concentrata i quattro Regioni (Lombardia 44%, Emilia-Romagna 16%, Veneto 10% e Piemonte 9%). La spesa annua delle famiglie per i prodotti lattiero-caseari è di circa 20 miliardi di euro.
“Dobbiamo però segnalare che alcune campagne mediatiche, che promuovono il consumo alimentare di proteine vegetali in sostituzione di quelle animali, stanno penalizzando il latte e l’intero settore – sottolinea il presidente di Confagricoltura – Chiediamo alle istituzioni e al mondo politico un supporto nel contrastare certi orientamenti, scardinando i pregiudizi che ne derivano e le pericolose conseguenze a scapito del comparto che ha già dovuto fare i conti con gli effetti della pandemia ed è penalizzato da remunerazioni basse a fronte di costi produttivi in aumento”.
Sarebbero anche auspicabili, secondo Confagricoltura, un maggiore coordinamento nazionale, sia all’interno della filiera, sia con le istituzioni; campagne promozionali mirate e incentivi alla ricerca sull’utilizzo dei componenti del latte nel campo nutrizionale, farmaceutico e della cosmetica, per aprire nuovi sbocchi di mercato.