“Pur essendo al momento sotto controllo in Piemonte, invitiamo a non abbassare la guardia sulla Dermatite Nodulare Bovina (Lumpy Skin Disease), in particolare alla luce del suo diffondersi in territorio francese e verso la vicina Valle d’Aosta. Considerato il ruolo trainante del settore zootecnico e il valore genetico del patrimonio bovino piemontese è fondamentale adottare misure tempestive e coordinate per affrontare questa nuova minaccia. La Regione su questo fronte sta mettendo in atto tutte le azioni necessarie per prevenire ogni rischio e nei prossimi giorni dovrebbe approvare la Determina dirigenziale per consentire a chi ha capi in alpeggio di scendere a valle senza perdere i premi PAC. Siamo preoccupati, tuttavia, per gli eventuali danni economici e commerciali che l’eventuale arrivo di questa epizoozia sul nostro territorio potrebbe comportare, con l’abbattimento dei capi e restrizioni alle movimentazioni degli animali”. Il presidente di Confagricoltura Cuneo e Piemonte, Enrico Allasia, commenta così l’evoluzione di questa nuova malattia trasmessa principalmente tramite mosche, zanzare e zecche, ma non contagiosa per l’uomo, né per contatto con bovini infetti, né attraverso alimenti e punture di insetti.
“Purtroppo, ci troviamo de fronte a una nuova situazione figlia, almeno in parte, dei cambiamenti climatici in atto in questi anni e tutta la filiera è chiamata ad attrezzarsi al meglio, nel malaugurato caso ci si trovasse ad affrontarla, così da non compromettere l’importante patrimonio bovino e il grande lavoro di selezione genetica fatto in questi anni – conclude Allasia -. È quindi indispensabile mantenere alta la sorveglianza, potenziare il monitoraggio veterinario e prevedere già piani di intervento rapidi in caso di eventuali focolai”.