Delegazione di Confagricoltura in visita agli alpeggi a San Michele di Prazzo
“Lavorare ad alta quota ha le sue oggettive complessità, ma a queste si aggiungono le numerose incombenze a cui gli imprenditori sono chiamati da una burocrazia asfissiante che non agevola gli imprenditori – sottolinea Enrico Allasia –. Occorre considerare, inoltre, che chi decide di fare impresa in montagna svolge anche una preziosa attività di salvaguardia dell’ambiente, evitando che alcune problematiche si riversino su chi vive a valle. Servono dunque maggiori tutele e attenzioni da parte delle istituzioni, attraverso agevolazioni e sgravi mirati per chi opera in questi contesti, creando eccellenze uniche anche grazie a sistemi di produzione particolari”.
“Se qualcuno si immagina le attività produttive di montagna come realtà statiche si sbaglia di grosso – continua Roberto Abellonio –; la tradizione e la gestione familiare delle aziende di questi territori si sposano quasi sempre con l’innovazione e l’utilizzo delle tecnologie. Ecco perché è importante, ad esempio, dotare tutte le nostre vallate di collegamenti internet a banda larga consentendo così a chi lavora di poter sfruttare appieno le potenzialità della rete. Bisognerebbe, infine, inserire tutte le attività imprenditoriali di montagna, non solo quelle agricole, in un sistema fiscale in grado di agevolare maggiormente il sistema economico di queste terre”.
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