Ottimi risultati realizzati con grande prudenza. Bene Banca chiude la semestrale 2016 all’insegna della fiducia, confermandosi come una banca solida e migliorando il trend già molto positivo avviato dal bilancio 2015 e convalidato dai risultati raggiunti nel primo trimestre 2016. La Banca di Credito Cooperativo di Bene Vagienna, infatti, ha chiuso il primo semestre 2016 con un utile netto di 2,2 milioni di euro, facendo registrare rispetto al 2015 un aumento del risparmio gestito del 4,18% (quasi 8,5 milioni di euro) e una diminuzione dei crediti deteriorati dell’8,66% (4,2 milioni di euro). Risultato, quest’ultimo, molto importante in quanto l’utile netto ottenuto non è stato realizzato abbassando la guardia sui crediti anomali, sui quali, al contrario, l’attenzione è aumentata. Bene Banca, infatti, garantisce una copertura del 52,11% a fronte di una media nazionale delle Bcc del 40,6% (dati Federcasse).
“Non possiamo che essere soddisfatti dei risultati ottenuti, ma nello stesso tempo non possiamo dire di essere sorpresi, in quanto sono la conferma che ci aspettavamo per il lavoro svolto finora – commentano Pier Vittorio Vietti e Simone Barra, rispettivamente presidente e direttore generale di Bene Banca -. L’utile netto di 1,2 milioni di euro conseguito con la chiusura dell’esercizio 2015 ci era sembrato già un grande risultato, ma l’averlo quasi raddoppiato nell’arco di sei mesi è un segnale ancora più importante, soprattutto perché non è stato raggiunto a spese dei crediti in sofferenza, scaduti o ristrutturati. Al contrario, su questi ultimi abbiamo recuperato ancora degli importanti punti percentuali, riuscendo a far meglio dei risultati medi raggiunti dalle altre banche di credito cooperativo italiane e risultando tra le Bcc con gli indici di copertura del credito anomalo tra i più elevati del sistema. Queste cifre sono la premessa, la condizione e la garanzia necessarie per poter continuare a svolgere il ruolo di banca locale di riferimento per le famiglie e le aziende del territorio, sostenendo le comunità locali nell’ottica del mutualismo e della cooperazione. Le prove che siamo sulla strada giusta arrivano dal superamento della soglia storica di 1 miliardo di euro di raccolta sia diretta che indiretta, dalla crescita del numero dei clienti (+3,5% annualizzato) e dei volumi delle masse custodite”.