In quest’estate torrida, oltre ai problemi causati a tutte le coltivazioni dalla siccità, desta particolare preoccupazione la situazione di difficoltà che sta attraversando il comparto frutticolo dell’actinidia, da alcuni anni interessato da un fenomeno di crescente collasso degli impianti. La cosiddetta “moria del Kiwi” riguarda ormai una superficie di oltre 250 ettari di impianti, prevalentemente nel Saluzzese, ma anche nell’areale di Pinerolo–Cavour e nella zona frutticola vercellese tra Alice Castello e Borgo d’Ale.
Il problema – spiegano i tecnici di Confagricoltura – già evidenziatosi nel 2012 nella provincia di Verona e successivamente nelle aree frutticole a cavallo tra il Veneto e la Lombardia, sta assumendo anche in Piemonte dimensioni preoccupanti per la tenuta del comparto frutticolo, aggravando la delicata situazione che si è già manifestata con la batteriosi dell’actinidia. Il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia, raccogliendo le istanze dei produttori di actinidia, ha perciò chiesto l’intervento della Regione. “Apprezzando gli impegni già assunti nell’ambito dello studio della malattia – dichiara Enrico Allasia – ritengo ora opportuna l’implementazione dei rilievi patologici e delle analisi di laboratorio sui materiali danneggiati, con l’obiettivo di circoscrivere il fenomeno, anche per giungere all’individuazione di materiali vivaistici resistenti alla fitopatia. Abbiamo suggerito all’assessore regionale all’Agricoltura Giorgio Ferrero di valutare l’opportunità di attivare uno specifico intervento nell’ambito della Misura 5 del PSR, che prevede azioni per la prevenzione dei danni da calamità naturali di tipo biotico”.
“Il kiwi in provincia di Cuneo sta attraversando un periodo a dir poco difficile, sia per via degli effetti della batteriosi, che per quelli della “moria” – sottolinea Alberto Giordano, presidente della sezione Frutta di Confagricoltura Cuneo e Piemonte -. È un vero peccato perché i segnali che stanno arrivando dal mercato sarebbero promettenti, ma i produttori, specie dell’areale saluzzese, devono fare i conti con rese in netto calo proprio a causa delle due problematiche citate. Serve l’intervento urgente delle istituzioni se non vogliamo che un comparto storico dell’agricoltura cuneese venga del tutto compromesso”.
Gli fa eco Marco Bruna, direttore di Confagricoltura zona di Saluzzo e Savigliano: “Il problema è serio e preoccupante – commenta -. Il fenomeno della moria del kiwi interessa ormai quasi tutte le zone coltivate ad actinidia e, per ora, non si intravedono soluzioni a breve. In provincia di Cuneo il problema riguarda oltre 200 ettari di piante malate, a fronte dei 70 ettari dell’anno scorso, e ogni giorno vengono segnalati nuovi casi. I dati quindi non sono definitivi, ma la dicono lunga sulla gravità della situazione”.
Il comparto dell’actinidia in Piemonte, pur fortemente ridotto negli ultimi anni a causa degli attacchi di batteriosi, può contare su una superficie di oltre 3.800 ettari, dei quali circa l’80% in provincia di Cuneo, per una produzione annua di oltre 100 mila tonnellate di kiwi.