“L’agricoltura ha utilizzato meno del 2,5% dei voucher emessi e la loro eliminazione è destinata a imprimere un grave danno alle imprese agricole. Non si comprende perché si sia eliminato, anche per le aziende del settore primario, uno strumento che loro hanno sperimentato per prime senza abusarne. Così facendo si mettono in crisi le imprese che avevano già programmato di poter usufruire dei voucher alla ripartenza, ormai, di molte lavorazioni stagionali”. Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo, è critico con la decisione del Consiglio dei ministri di eliminare i buoni lavoro.
“È stato cancellato uno strumento importante per il lavoro occasionale agricolo, senza aver trovato prima valide alternative ad esso, mettendo in estrema difficoltà le aziende agricole e levando una valvola di sfogo per categorie deboli come giovani, pensionati, cassa integrati e disoccupati”, prosegue Allasia.
I buoni lavoro in agricoltura erano impiegati, per legge, solo per pensionati, giovani studenti, cassa integrati e percettori di integrazione a reddito, in attività stagionali come raccolte e vendemmia. “Parliamo di prestazioni meramente occasionali e accessorie da svolgere nei momenti di maggiore necessità che non penalizzano assolutamente il lavoro agricolo subordinato, che non poteva essere retribuito con i voucher”, riprende il presidente di Confagricoltura Cuneo.