Si è svolto oggi – venerdì 2 febbraio – presso la sede di Confagricoltura ad Alba l’incontro della sezione regionale suinicola di Confagricoltura Piemonte, alla presenza del presidente della Federazione Nazionale Allevamenti suini di Confagricoltura, Claudio Canali, e del direttore generale di Confagricoltura, Francesco Postorino. Oltre a loro hanno partecipato alla riunione: Luca Brondelli di Brondello, componente della giunta esecutiva di Confagricoltura, Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte e Cuneo, i rappresentanti della sezione suinicola di Confagricoltura Piemonte, guidati dal presidente Davide Razzano, e alcuni allevatori della provincia di Cuneo insieme al presidente della sezione suinicola di Confagricoltura Cuneo, Roberto Barge. Molti gli argomenti al centro dell’incontro: dalle possibili migliorie al disciplinare del Prosciutto di Parma DOP ai meccanismi che regolano le Commissioni Uniche Nazionali del settore, dall’andamento dei prezzi alle dinamiche di mercato che stanno interessando questo inizio di anno.
“Tutto il mondo cerca Made in Italy e solo con un forte aumento dell’export possiamo sperare che la nostra suinicoltura abbia gli spazi che merita – ha dichiarato Claudio Canali, presidente della FNP suinicola di Confagricoltura –. Occorre proseguire con gli accordi bilaterali, tutelando principalmente le nostre produzioni DOP e IGP. Internamente il settore continua a essere penalizzato da un’eccessiva frammentazione dell’offerta rispetto ai macelli e all’industria di trasformazione. Bisogna quindi ripensare al futuro del comparto, aggregando il prodotto e facilitando il dialogo fra gli attori della filiera, programmando la produzione, promuovendo le nostre eccellenze all’estero e di conseguenza la trasparenza del mercato”.
Il direttore generale Francesco Postorino ha sottolineato come “l’interesse di Confagricoltura verso i temi chiave dei comparti produttivi è da sempre alto e lo sarà sempre di più, soprattutto dove riscontriamo vitalità organizzativa e gradimento da parte delle imprese che riconoscono la qualità del nostro lavoro e grande sensibilità organizzativa”, mentre Luca Brondelli di Brondello ha espresso “massima attenzione al settore e a un territorio che esprime grande qualità e grandi doti imprenditoriali”.
Roberto Barge, presidente della sezione suinicola di Confagricoltura Cuneo, ha chiuso con questa considerazione: “Dopo un 2017 positivo, il nuovo anno è iniziato con segnali leggermente in ribasso. Siamo fiduciosi che si possa riprendere quanto prima per ritornare perlomeno sui livelli dello scorso anno, quando il buon andamento della domanda, collegato alla ripresa dei consumi, sia di carni suine fresche che di salumi, ha giovato anche all’andamento delle quotazioni”.
Stando ai dati diffusi dalla Camera di Commercio di Cuneo, nella provincia Granda la consistenza del patrimonio suinicolo nel 2016 era di 836.520 capi (oltre il 65% di tutti quelli allevati in Piemonte), ma in flessione del 4,66% rispetto all’anno precedente. Si registra da qualche anno anche in provincia di Cuneo, infatti, il trend rilevato a livello nazionale che dal 2010 ad oggi ha visto passare il numero di suini allevati in Italia da 9 milioni e 300 mila capi a 8,5 milioni. Diversi anni di crisi hanno provocato, in particolare, una diminuzione del numero di scrofe, oggi 470 mila rispetto alle 600 mila del 2010, mentre per necessità circa un 30% degli allevamenti italiani ha dovuto ricorrere alla soccida.