Written by Confagricoltura Cuneo

Nel Ddl “Coltivaitalia” nessuna misura per frutta, mais e legno. Servono correttivi

Confagricoltura Cuneo riconosce l’impegno del Governo, ma evidenzia poca attenzione per alcuni comparti

Un campo di mais nel Cuneese

Un campo di mais nel Cuneese

Frutta, mais e legno. Sono questi i principali settori al momento non adeguatamente presi in considerazione dal Disegno di Legge ‘Coltivaitalia’ approvato dal Consiglio dei Ministri a fine luglio e collegato alla prossima Legge di Bilancio. Riconosciamo l’impegno del Governo nel sostenere lo sviluppo e la competitività dell’agricoltura italiana con le misure in materia di semplificazione burocratica, incentivi all’innovazione tecnologica, sostegno all’agricoltura di precisione e promozione dell’export, ma allo stesso modo rileviamo come per alcuni comparti strategici del settore primario della provincia di Cuneo servano ulteriori e adeguate misure di sostegno”. Il presidente di Confagricoltura Cuneo, Enrico Allasia, sottolinea l’importanza del Piano governativo, ma evidenzia la necessità di alcuni correttivi al Ddl che, con uno stanziamento complessivo di un miliardo di euro distribuito nel periodo 2026-2028, mira a rafforzare l’autonomia produttiva dell’agricoltura italiana, sostenendo in modo strutturale alcune filiere agroalimentari del Paese.

“Ben venga l’attenzione posta dal Governo al rilancio del settore zootecnico bovino e al ricambio generazionale – continua Allasia –, ma il Ddl non contiene nulla riguardo al comparto maidicolo che anche sul nostro territorio sta soffrendo da anni il calo drastico delle produzioni, pur rimanendo centrale nella produzione di eccellenze (carni, salumi e formaggi) tipiche e riconosciute. Basti pensare che a livello regionale, la produzione è calata in linea con il crollo della superficie totale coltivata, scesa del 40%, dai 194.807 ettari del 2012 ai 116.318 ettari del 2023. La provincia Granda conferma i numeri regionali con un calo della superficie coltivata passata dai 61.040 ettari del 2012 ai 36.430 del 2023”.

Nessuna misura neppure per la frutticoltura, che in Piemonte ha nella provincia di Cuneo il suo cuore pulsante dove sono oltre 15mila gli ettari coltivati (in particolare nell’areale di Saluzzo), né per la silvicoltura che in regione può contare su una superficie forestale pari al 10% di quella nazionale con la provincia di Cuneo che dispone di ben 280mila ettari di boschi. Troppo poco, poi, è previsto anche per il comparto vitivinicolo, che sta attraversando un momento complicato e necessita di strategie nuove per riprendere slancio sui mercati, o per contrastare la Peste Suina Africana, non facendo riferimento a un piano complessivo di sostegno agli allevamenti suinicoli colpiti.

In un periodo contraddistinto dall’incertezza determinata dall’introduzione dei dazi americani e dalle insufficienti risposte dell’Unione Europea, che anzi mira a ridurre di circa 86 miliardi di euro i fondi comunitari destinati alla prossima Politica Agricola Comune (PAC), nel settore c’è molto interesse per le misure che verranno prese dalle autorità nazionali. Confagricoltura Cuneo auspica quindi che, nel corso dell’iter parlamentare, il provvedimento venga arricchito con interventi mirati agli ambiti attualmente esclusi, affinché il Ddl “Coltivaitalia” possa davvero rappresentare uno strumento di sviluppo per tutte le componenti dell’agricoltura italiana e locale. “Un miliardo di euro messo a disposizione in tre anni per il settore agricolo è un segnale importante e tempestivo, in un momento storico molto complicato – conclude il presidente Allasia –, ma servono correttivi per estendere e distribuire meglio le opportunità, così che nessun settore venga lasciato indietro e, soprattutto, ci auguriamo che l’Europa metta in atto un cambio di passo radicale rivedendo, per prima cosa, le proposte di taglio del budget della PAC”.

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