Giovedì 10 novembre dalle ore 9 alle 13, presso il Centro Servizi per l’Industria Srl Unipersonale di Cuneo (Corso Dante 51), la Scuola d’Impresa di Confindustria Cuneo organizza il seminario tecnico “La Cassa integrazione guadagni ordinaria e straordinaria dopo il recente correttivo al Jobs Act”. I temi trattati nel corso dell’evento formativo (gratuito per le imprese associate), permetteranno di fare luce sugli aspetti ancora poco chiari della nuova normativa, in particolare sulla procedura di richiesta di Cassa Integrazione Ordinaria e Straordinaria e sulla documentazione a corredo. Per maggiori informazioni telefonare allo 0171/455532, scrivere a formazione@uicuneo.it o consultare il sito web www.csi.uicuneo.it.
Il programma del seminario prevede gli interventi di quattro esperti in materia. Luca Sabatini, direttore centrale dell’area Prestazioni a sostegno del reddito della Direzione generale Inps, illustrerà i nuovi iter autorizzativi e i criteri di giudizio che le locali Direzioni territoriali dell’Inps sono tenute ad adottare per l’esame e l’accoglimento delle istanze di Cigo. Ugo Menziani, direttore generale dell’area Ammortizzatori sociali e incentivi occupazione del Ministero del lavoro, si soffermerà sulle nuove casistiche per le quali viene riconosciuta la Cigs. Edoardo Varano, dirigente dell’Area ammortizzatori sociali in deroga dell’Inps, spiegherà le novità in materia di Cassa integrazione in deroga. Maria Magri, responsabile dell’area Lavoro e welfare di Confindustria nazionale, farà il punto sulle problematiche sorte nel periodo di transizione dalla vecchia alla nuova normativa.
“Il Jobs Act ha cambiato le carte in tavola in materia di Cassa integrazione, in quanto, pur mantenendo la struttura base della vecchia normativa, ha aumentato i costi a carico delle aziende e ridotto le casistiche per le quali si possono richiedere gli interventi sia di Cigo che di Cigs – spiega il responsabile del servizio Lavoro e Previdenza di Confindustria Cuneo, Giacomo Bordone, che introduce e modera il seminario tecnico -. Ma se l’obiettivo del legislatore resta quello di diminuire le forme di assistenzialismo nei confronti del lavoratore per dargli più possibilità di ricollocazione una volta uscito dall’azienda, di fatto per ora sono solo aumentati i contributi per le imprese, mentre gli interventi di riconversione professionale per i lavoratori non sono ancora stati messi in atto. Inoltre, la politica ha escluso dall’attività decisionale sia le parti sociali che datoriali, lasciando quindi l’Inps da solo a decidere, accollandogli una responsabilità molto elevata. Infine, l’allontanamento dei sindacati e delle imprese dalla fase di analisi e decisione, non farà altro che aumentare i motivi di contenzioso tra aziende ed Inps”.