Nell’ambito degli incontri tra i vertici di Confagricoltura Cuneo e i malgari in preparazione alla quarta edizione dell’evento “Caluma el vache”, che si terrà giovedì 30 settembre a Celle Macra, sono stati analizzati i principali problemi che hanno interessato in questi mesi gli allevatori in alpeggio. Su tutti la siccità estiva, che ha creato non pochi disagi per l’alimentazione delle mandrie, costringendo alcune aziende ad anticipare il rientro a valle. Tra le problematiche segnalate, inoltre, vi è anche la difficile viabilità delle strade di accesso ai pascoli e, più in generale, alle terre alte. Ne è un esempio la prolungata chiusura della strada provinciale 104 del Vallone di Elva in valle Maira, su cui Confagricoltura Cuneo, sollecitata da diverse aziende che in queste settimane stanno rientrando a valle, ha interpellato direttamente la Provincia di Cuneo, scrivendo una lettera al presidente Federico Borgna.
“Siamo al corrente del divieto di transito che interessa il tratto di strada del Vallone tra i Comuni di Elva e Stroppo; tale chiusura, purtroppo, rappresenta una problematica per i malgari che si accingono ad effettuare la demonticazione delle mandrie e delle greggi – spiega il presidente di Confagricoltura Cuneo, Enrico Allasia -. Gli allevatori, infatti, si trovano in difficoltà a percorrere percorsi alternativi, molto più lunghi e impegnativi rispetto alla strada del Vallone, con innumerevoli disagi per la gestione della transumanza. Per questo siamo a richiedere la possibilità di valutare una deroga temporale a tale divieto, che consenta ai malgari di rientrare a valle lungo la strada del Vallone nelle prossime settimane”.
L’associazione agricola, da sempre attenta alle esigenze di chi in generale vive e frequenta le montagne, ha segnalato altresì all’ente provinciale la sua totale disponibilità ad appoggiare ogni iniziativa volta a usufruire dei fondi del PNRR nazionale per la messa in sicurezza della strada in questione, importante dal punto di vista turistico e paesaggistico per la valle, così come delle altre vie di collegamento che conducono verso le montagne cuneesi.
“La manutenzione del sistema viario montano non interessa soltanto il settore agricolo, infatti, ma tutti coloro che in alta quota hanno deciso di stabilirsi per vivere e lavorare, oltre ai tanti turisti che sempre più spesso negli ultimi anni hanno deciso di recarsi nelle nostre vallate per godere di paesaggi mozzafiato e tipicità uniche. Se si vuole rilanciare questo genere di turismo occorre un sistema viario all’altezza, in grado di rendere appetibili territori, superandone il non sempre facile accesso”, ha concluso Allasia.