“La recente protesta dei camionisti esasperati per le code che hanno raggiunto diversi chilometri in più tratti del nodo autostradale di Genova impone a tutti di porsi degli interrogativi e di affrontare una questione che rischia di sfuggire di mano. Se da un lato c’è la frustrazione dei lavoratori costretti ormai a mettere in conto ogni giorno ore e ore di ritardi a causa degli incolonnamenti causati dai cantieri in corso, dall’altro continuiamo ad assistere ad atteggiamenti poco chiari e rispettosi da parte di chi questi lavori li sta gestendo: quali tratti interessano? In cosa consistono? Quanto dureranno? Pretendiamo almeno delle risposte a queste domande e maggiore informazione. Non è possibile continuare ad accettare una situazione del genere”. Il presidente di Astra Cuneo, Diego Pasero, interviene nuovamente sul caos che sta interessando in queste settimane la rete autostradale ligure.
È di ieri – giovedì 1° luglio – la protesta di decine di autotrasportatori che, dopo mesi di reiterati disservizi e ingorghi sulla rete che conduce al capoluogo ligure e al suo importante porto, hanno deciso di scendere dai loro mezzi in segno di dissenso. “Ormai il sistema è al collasso, occorre intervenire urgentemente e riportare la situazione ad un minimo di normalità, consentendo a chi viaggia quotidianamente di poter lavorare senza dover per forza alzarsi al mattino e mettere già in conto ritardi e disagi che si trasformano in pesanti danni economici per le aziende – prosegue Pasero -. Chiediamo maggior rispetto per una categoria, la nostra, che non si ferma mai, ma che è costretta a muoversi tra troppi disagi e ostacoli”.
“I concessionari dovrebbero spiegare pubblicamente quante risorse (uomini e mezzi) vengono impiegate nei cantieri; ad una situazione eccezionale come quella che stiamo vivendo occorre rispondere con strumenti altrettanto straordinari – aggiunge Enrico Carpani, vice presidente di Astra Cuneo -. Questo disastro infrastrutturale non può essere vissuto come una calamità naturale, a cui abbandonarsi con fatalismo. È un problema reale a cui vanno date risposte reali in termini di investimenti e di rimborsi economici alle aziende di autotrasporto danneggiate”.
In ragione di questa situazione, diffusa a macchia di leopardo su tutta la rete autostradale ligure, Astra Cuneo si oppone con forza alla ventilata ipotesi di un possibile aumento dei pedaggi che sulla A6 Torino-Savona supererebbe il 16% e sul tratto di A10 il 3%, nel caso in cui il Ministero dei Trasporti dovesse approvare, senza modifiche, l’aggiornamento del Piano economico e finanziario (Pef) presentato dall’Autostrada del Fiori. “Sarebbe una presa in giro, considerata la vera e propria odissea che i nostri autotrasportatori devono vivere ogni giorno su quelle strade”, conclude Pasero.