“L’ennesimo disagio sulle spalle dei cittadini”. Netto è il commento di Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo in merito al parere negativo dato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali alla richiesta di proroga del termine di scadenza della prima rata dei contributi a carico di coltivatori diretti, coloni, mezzadri e imprenditori agricoli professionali dovuti per l’anno 2020, fissata per il 16 luglio. “Come Confagricoltura ci siamo già attivati per ottenere quantomeno dall’Inps la mancata applicazione delle sanzioni civili per i pagamenti che avvengano entro il mese di luglio, ma resta il fatto che ancora una volta il cittadino si trova penalizzato e disarmato davanti ad un sistema che non considera le esigenze della collettività e di chi lavora”. Nonostante le formali richieste di proroga da parte di Confagricoltura e del coordinamento Agrinsieme la scadenza del 16 luglio, infatti, non è stata prorogata e gli operatori si sono trovati impossibilitati a procedere con il pagamento per via delle poche ore di tempo a disposizione e di numerose anomalie tecniche.
“Tali problematiche sono state dovute, in particolare, ai ritardi nell’emanazione del decreto ministeriale recante i criteri per la definizione dei contributi obbligatori, che hanno fatto conseguentemente slittare la predisposizione sul portale INPS dei modelli F24 con causale LAA (Lavoratori Agricoli Autonomi) per i pagamenti”, ha precisato Agrinsieme, il coordinamento che riunisce Confagricoltura, Cia-Agricoltori italiani, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari.
Diverse problematiche di carattere tecnico, quali interruzioni di servizio del sistema, unite alla ristrettezza delle tempistiche, hanno creato non poche difficoltà nei processi legati al controllo e alla stampa del modello necessario alla predisposizione della prima rata dei contributi LAA entro il termine del 16 luglio. “Ci sono state, infatti, difficoltà legate alla stampa dei documenti necessari e al conseguente invio al pagamento entro il termine indicato, a causa dell’enorme afflusso di utenti all’interno del portale, anch’esso dovuto ai ritardi nell’emanazione del decreto ministeriale – continua il direttore Abellonio –. La decisione di non aver accordato una congrua proroga non ha poi permesso ai nostri operatori di effettuare tutti gli adempimenti previdenziali e contributivi previsti, gravando di conseguenza sulle aziende. Vista l’incresciosa ed ennesima situazione di disagio che si è generata, chiediamo perlomeno che non vengano applicate sanzioni in caso di ritardo nei pagamenti”.
“Siamo decisamente amareggiati. Mentre restiamo in attesa di un piano organico e strategico per far ripartire il settore agricolo, non si è riusciti a concedere una proroga tecnica nonostante le richieste e le evidenti criticità – ha aggiunto il presidente di Confagricoltura Cuneo, Enrico Allasia –. Noi continuiamo tuttavia a ribadire che per quest’anno occorre uno sgravio contributivo totale per tutti i comparti produttivi e, in particolare, per quelli che non hanno ancora ricevuto nessun tipo di sostegno, per esempio l’ortofrutta. Finora abbiamo assistito a una serie di misure tampone, che però non bastano”.