È stata inaugurata nella mattinata di oggi – giovedì 12 dicembre, ndr – presso La Castiglia di Saluzzo, in provincia di Cuneo, la VI edizione di “Destini incrociati”, rassegna nazionale di teatro in carcere che, per la prima volta in Piemonte, si svolgerà fino a sabato 14 dicembre tra la città del Marchesato e Savigliano. A fare gli onori di casa Vito Minoia, presidente del Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere, ente che promuove la rassegna con la Compagnia “Voci Erranti” di Savigliano rappresentata al tavolo da Grazia Isoardi, componente della direzione artistica della rassegna. La mattinata ha visto la presenza e gli interventi istituzionali di Mauro Calderoni (Sindaco del Comune di Saluzzo), Fiammetta Rosso (Assessore alle Politiche sociali del Comune di Saluzzo), Bruno Mellano (Garante dei Diritti dei Detenuti della Regione Piemonte), Paolo Allemano (Garante dei Diritti dei Detenuti del Comune di Saluzzo), Giuseppina Piscioneri (Direttrice della Casa di Reclusione di Saluzzo), Silvia Pirro (Area Politiche Sociali della Compagnia di San Paolo di Torino), Barbara Bruschi (Vice Rettrice dell’Università degli Studi di Torino) oltre che dei vari rappresentanti del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo e del Ministero della Giustizia. La presentazione del Protocollo d’Intesa triennale sulla Promozione del Teatro in Carcere in Italia sottoscritto il 5 giugno 2019 da Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità, Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere e Università Roma Tre ha preceduto, infine, la lettura del toccante intervento dello scrittore Elvio Fassone, già magistrato e componente del Consiglio Superiore della Magistratura, che per motivi personali non ha potuto essere presente ai lavori inaugurali. La mattinata si è chiusa con l’inaugurazione de ‘La mostra di Destini Incrociati’ che presenta, sempre nei locali della Castiglia, la sezione ‘Le recluse: i quadri del tormento’ con le opere di Gian Carlo Giordano e Marina Pepino. Nell’atrio all’aperto trova posto, infine, l’installazione architettonica di Voci Erranti e Fondazione Casa di Carità Arti e Mestieri Onlus dal titolo ‘Itaca: progettazione che incontra il teatro in carcere’. Entrambe saranno visitabili fino al 6 gennaio durante gli orari di apertura ordinaria de La Castiglia. “Destini incrociati” è promossa in Rete da 22 organismi aderenti al Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere, avendo come capofila l’associazione Teatro Aenigma. Per maggiori informazioni visitare il sito Internet www.vocierranti.org o telefonare al numero 340/3732192.
PROGRAMMA DESTINI INCROCIATI – VENERDI 13 DICEMBRE
ore 9,30 – SALUZZO / Antico Palazzo Comunale
KAIN IN ABSENTIA
Illustrazione del progetto con la direzione e regia di Diego Pileggi
Fundacja Jubilo (Wroclaw – Polonia)
INGRESSO LIBERO
Il regista italiano Diego Pileggi racconta come il suo lavoro nel carcere di Wroclaw abbia dato vita all’installazione performativa ‘Kain in absentia’, presentata per la prima volta a Poznan nell’aprile 2019 nell’ambito del VI Festival nazionale polacco di teatro in carcere, dove ha ricevuto una menzione speciale “per la toccante interpretazione della tematica di ‘Caino e Abele’, la proposta di una forma alternativa alla presenza dal vivo ed il costante atteggiamento degli attori”.
ore 9,45 – SALUZZO / Teatro Civico Magda Olivero
Laboratorio di Accompagnamento alla visione dello spettacolo GAME OVER
RISERVATO ALLE SCUOLE
ore 11 – SALUZZO / Teatro Civico Magda Olivero
GAME OVER – PER UN NUOVO INIZIO
Spettacolo teatrale della Compagnia Teatro e Società e Fondazione Musy – Torino
INGRESSO: € 5
GRATUITO PER GLI STUDENTI
Dare e darsi una seconda possibilità è sempre possibile? Se lo chiedono i due protagonisti di questo spettacolo teatrale che ha per tema i giovani e il carcere. Frank e Betsy sono due addetti alla sicurezza che stanno lavorando per un evento musicale di un famoso artista. Al concerto si susseguono giovani di ogni provenienza ed estrazione sociale. Lo sguardo dei due protagonisti fotografa un puzzle di profili tra i più svariati. Attraverso il resoconto dell’evento e i loro comici e tragici racconti verranno alla luce frammenti di storie quotidiane fatte di piccoli e grandi fallimenti, di voglia di ricominciare, di trasgressione e di legalità, di partecipazione e cittadinanza, di resilienza e di speranza. A fare da cornice alle diverse narrazioni è la storia di Alberto Musy, avvocato, professore universitario, consigliere comunale di Torino, tragicamente scomparso nell’ottobre 2013. Nello stesso anno, la moglie Angelica ha costituito il Fondo Musy che si occupa di dare sostegno a iniziative solidaristiche, con particolare attenzione alle persone che nel periodo detentivo scelgono di dedicarsi agli studi universitari.
ore 13 – SALUZZO / Casa di Reclusione
ORA D’ARIA
Laboratorio teatrale per studenti universitari e artisti con i detenuti del carcere di Saluzzo
a cura di Voci Erranti con Marco Mucaria
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA A info@vocierranti.org
L’attività prevede giochi-esercizi di teatro fisico per sperimentare la comunicazione non verbale, senza utilizzare i linguaggi convenzionali e prendendo consapevolezza dei tanti freni inibitori che il mondo mentale frappone. L’obiettivo principale dell’attività è quello di potersi “sentire” corpo insieme ad altri corpi e percepire che, nonostante le “gabbie” materiali e psichiche, è possibile recuperare le parti più autentiche e significative del nostro essere personale e sociale.
ore 14,30 – SALUZZO / Teatro Civico Magda Olivero
RADIO REMS
Spettacolo teatrale con gli utenti della struttura REMS di Bra
regia di Simone Morero – Voci Erranti
INGRESSO: € 5
GRATUITO PER GLI STUDENTI
“Benvenuti a Radio Rems! Rems: Radio per l’Esercizio della Muscolatura di Sopravvivenza! Siamo una voce che raggiunge il mondo! Non siamo speaker di professione ma speaker di esistenza, di necessità e di virtù! Quello da cui vi trasmettiamo non è uno studio radiofonico ma un grande polmone, il mantice di un respiro collettivo che distilla la voce di un popolo fuori dagli schemi. Radio Rems è l’unica radio fuori controllo, fuori luogo, fuori logica, fuori campo, fuori registro, fuori strada, fuori fuoco, fuori orario, fuori fase, fuori questione, fuori forma, fuori gioco, fuori target, fuori rotta, fuori discussione, fuori binario, fuori segnale, assolutamente fuori budget e, irrimediabilmente, fuori allenamento! Rems! La radio dal di dentro per chi ascolta dal di fuori!”. È così che lo spettacolo elabora, in forma di manifesto e di risa, le improvvisazioni condotte durante il percorso di laboratorio teatrale che ha coinvolto utenti e operatori presso la Rems di Bra, struttura sanitaria di accoglienza per gli autori di reato affetti da disturbi mentali.
a seguire
SINTOMATOLOGIA DELL’ESISTENZA. UN DSM PER MEDICI E POETI
Spettacolo teatrale del Gruppo Teatrale Stranità
regia di Anna Solaro – Teatro dell’Ortica di Genova
INGRESSO: € 5
GRATUITO PER GLI STUDENTI
Un esempio di esperienza di teatro sociale in cui un gruppo integrato di circa 30 persone, composto da persone seguite dalla Salute Mentale, volontari, operatori socio sanitari ed alcuni attori professionisti mettono in scena uno spaccato del mondo della psichiatria, visto dall’interno, dal dietro le quinte. Lo spettacolo nasce da un confronto che si è aperto nel corso di un laboratorio con gli attori / pazienti, che hanno espresso sempre di più il bisogno di raccontare la malattia mentale dal punto di vista della storia personale più che del sintomo: “La mia schizofrenia ha attraversato una vita che è stata un mare in tempesta”; “Io, con il mio disturbo narcisistico di personalità, ho finito per incollarmi ad uno specchio e di perdere di vista il resto del mondo e soprattutto me stesso”; “In testa io ho un condominio di voci e non bastano le assemblee né i quorum per raggiungere l’unanimità. Mi serve un tappeto morbido perché vorrei di tanto in tanto mettere i piedi nella realtà”. A quarant’anni dalla legge Basaglia, la drammaturgia corale di ‘Sintomatologia dell’esistenza’ porta in scena la quotidianità della malattia mentale in una contemporaneità che vive ancora come imperante il rischio della sua stigmatizzazione.
a seguire
Riflessione coordinata da Yosuke Taki, scrittore, e da Grazia Ala, psichiatra
ore 16,30 – SALUZZO / Antico Palazzo Comunale
RASSEGNA VIDEO (Seconda sessione)
INGRESSO LIBERO
Teatro Necessario (C.C. Genova Marassi)
Desdemona non deve morire, di Fabrizio Gambineri e Sandro Baldacci, porta in un contesto sociale in cui la violenza sulle donne occupa quotidianamente un posto di primo piano nella cronaca nera una rivisitazione di Otello, l’archetipo shakespeariano di tutte le gelosie, allo scopo di scandagliare le deviazioni psicologiche che possono spingere un uomo a trasformare “il più bel sentimento del mondo” in un incubo atroce.
Compagnia Lyria (C.C. Verziano – Brescia)
Vieni, vieni più vicino, video ideato da Giulia Gussago che si basa sull’attività creativa sviluppata da gennaio a giugno 2019 in laboratori di danza contemporanea e scrittura a cui hanno partecipato diciannove detenute e detenuti e diciotto cittadini liberi. Il video condensa i gesti e le parole emerse in quei mesi di incontri, danze, attese, arrivederci, abbracci, racconti e commozione. Le riprese sono durate otto giorni e hanno visto anche la partecipazione, in qualità di testimoni, di rappresentanti delle istituzioni, collaboratori, amici e di un’ex detenuta.
Associazione Petra (C.C. Matera e C.C. Potenza)
La poetica della vergogna, una riflessione sul tema della vergogna in un luogo – il carcere – che potrebbe essere considerato il suo spazio simbolo, nata dal lavoro laboratoriale condotto da Antonella Iallorenzi e dalle esperienze di sedici partecipanti, dal “non racconto” del proprio vissuto dal quale è tuttavia scaturito il racconto più intimo di sé. Così si è arrivati a scoprire che in carcere la vergogna è identica a quella fuori dal carcere: ha a che fare con l’amore, con l’esporsi pubblicamente, con il mettersi in gioco.
MAST Officina delle Arti (C.C. Cassino e Roma Rebibbia femminile)
Fiabe in Carcere-Alice e Pinocchio Liberanti, progetto realizzato tra il 2017 e il 2019 con lo scopo di avvicinare al teatro la popolazione carceraria, favorendo momenti di condivisione tra detenuto-genitore e figli. I testi usati – ‘Alice nel paese delle meraviglie’ e ‘Le avventure di Pinocchio’ – sono “liberanti”, intendendo il termine sia come forma verbale, quindi testi capaci di “liberare” la fantasia, sia come aggettivo, poiché nel contesto penitenziario i “liberanti” sono coloro che stanno per essere scarcerati. Le storie e le parole di Alice e di Pinocchio, se adattate al contesto, acquistano nuovo valore e significato educativo, diventando lo specchio attraverso cui madri-detenute e padri-detenuti guardano se stessi e si raccontano.
Associazione Per Ananke (C.R. Rebibbia femminile)
Ramona e Giulietta è la personale rilettura di una delle più celebri opere shakespeariane da parte delle attrici detenute della casa circondariale femminile di Roma Rebibbia con la regia di Francesca Tricarico. La voglia di scardinare quello che ancora oggi, e forse più di ieri, è un tabù fuori e dentro le mura carcerarie. L’amore tra Ramona e Giulietta, due donne che nonostante i cancelli, le sbarre, i pregiudizi trovano la forza di amarsi e gridare il loro amore.
Teatro e Società (C.C. Torino)
Ho visto Suzanne è la ripresa a cura di Davide Ferrario dello spettacolo di Claudio Montagna rappresentato nel giugno 2005 alla fine di un laboratorio di improvvisazione teatrale. Tema della messa in scena è la ricerca della misteriosa e affascinante Suzanne cantata da Leonard Cohen, qui intesa come metafora di una felicità irraggiungibile. O meglio, raggiungibile attraverso l’illusione e la menzogna, anche a se stessi, un espediente per la sopravvivenza che in carcere ricorre con drammatica frequenza.
Associazione Le Falìe (C.C. Verona)
Ne la città dolente, diretto da Alessandro Anderloni, documenta il processo di realizzazione, prove, messa in scena dell’omonimo spettacolo teatrale tratto dall’”Inferno” di Dante, rappresentato in forma itinerante nel maggio 2019 presso il carcere di Verona. Si tratta del primo capitolo di una trilogia che continuerà con il “Purgatorio” nel 2020 e con il “Paradiso” nel 2021.
Associazione Fierascena (C.C. Trieste)
Una crepa nel muro dell’indifferenza, video realizzato dai detenuti del corso “Tecnica di ripresa audio/video” presso la C.C. di Trieste, racconta le prove finali e la rappresentazione pubblica dello spettacolo ‘Soma, la parte corporea dell’uomo’. Viene trattata, in maniera non lineare, la trasformazione corporea nell’arco della vita, con gli attori chiamati a cimentarsi in una performance focalizzata su una gestualità complementare ai testi tratti dai classici della letteratura e della drammaturgia. Lo spettacolo è il prodotto del lavoro creativo che i detenuti hanno condotto con Elisa Menon e le attrici Stefania Onofrei e Miriam Rizzo.
ore 21,15 – SAVIGLIANO / Teatro Milanollo
IN STATO DI GRAZIA
Serata dedicata alla realtà della reclusione femminile mediante la proiezione del video dello spettacolo teatrale realizzato dalle detenute del carcere Lo Russo Pagliarelli di Palermo, alla presenza della regista Claudia Calcagnile – Compagnia Oltremura. Nel corso della serata avrà anche luogo la presentazione di altre due realtà teatrali al femminile che coinvolgono detenute nella Casa di Reclusione Rebibbia a Roma e della Giudecca a Venezia, oltre all’esperienza nella sezione femminile del carcere di Sollicciano a Firenze.
“In stato di grazia” è liberamente ispirato al testo “La lunga vita di Marianna Ucrìa” di Dacia Maraini, che ha così commentato l’iniziativa: “Il teatro, l’arte in generale e la bellezza, non hanno mai come fine l’educazione o la morale, ma diventano educative ed etiche attraverso l’immaginazione”. Marianna, il personaggio simbolo dell’intero spettacolo, è una sordomuta in un mondo repressivo che considera i sordomuti incapaci di intendere e di volere e li rinchiude in manicomio. Da lì nasce la sua voglia di libertà: lei non sente, però vede, non ha la capacità di dialogare con gli altri, ma arriva quasi a un dialogo muto. La storia di Marianna Ucrìa, in questo senso, è emblematica. Una donna sordomuta, costretta nel suo ruolo sociale di moglie e madre, che cerca di scoprire il mondo attraverso i libri diventa metafora del percorso teatrale all’interno del carcere. “In stato di grazia”, quindi, è molto più di una trasposizione teatrale: in scena non ci sono personaggi, ma donne presenti con il loro vissuto e con tutta la loro potenza espressiva.
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L’iniziativa è promossa dal Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere e dalla Compagnia Voci Erranti, con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, del Ministero di Giustizia/Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità, la partecipazione della Fondazione Piemonte dal Vivo e il sostegno della Compagnia di San Paolo.